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Via da me

17.00

«Voglio scoprire la sua origine segreta, smascherare dentro di me un viso che ha il solo volto dei miei pensieri, liberarlo di essi, riuscire a guardarla, risalendo l’itinerario di questo viaggio, snidando me stesso con lei, in un nuovo presente.»

Mauro Curradi

Mauro Curradi (1925–2005) è stato un intellettuale e scrittore italiano. Nei suoi romanzi, l’altrove è un elemento fondante dell’identità e della narrazione. Ha vissuto in Marocco e collaborato con numerosi Istituti Italiani di Cultura all’estero, spostandosi tra Stoccolma, Addis Abeba, Nuova Delhi, Tel Aviv, Tunisi, Dakar e Buenos Aires. Tra le sue opere più importanti spiccano Gli ermellini (1954), Città dentro le mura (1957), Schiaccia il serpente (1964), Via da me (1970), Cera e oro (1993), Persona non grata (1997) e Junior (2003). La seconda parte di Via da me, è il primo testo della “trilogia d’Africa” seguito da Cera e oro e Persona non grata. Esplora il tema dell’esilio e di un processo di iniziazione che porta il protagonista a confrontarsi con un mondo lontano dalle sue radici, ma al tempo stesso rivelatore di una nuova verità interiore. Curradi è stato uno scrittore appartato, distante dalle mode e dalle convenzioni del suo tempo. Il suo stile, essenziale ma intenso, non ha mai ceduto all’esotismo di maniera, ma ha saputo restituire con autenticità il senso del viaggio come esperienza di trasformazione e di ricerca.

Descrizione

Fuggire da sé stessi per comprendersi davvero: un desiderio tanto universale quanto irrealizzabile. Due viaggi, due percorsi esistenziali si intrecciano in questa continua ricerca dell’Io.
Nel primo viaggio, il protagonista attraversa la Jugoslavia del 1965, terra d’origine della donna amata, così diversa da lui da sembrare la depositaria di un segreto tanto indicibile quanto necessario. Il secondo viaggio si snoda lungo le coste africane, in una sorta di esilio volontario che ha il sapore dell’iniziazione.
Via da me è una promessa irrealizzabile, un imperativo impossibile, dove luoghi, corpi e paesaggi sono lo spazio di indagine dell’anima. Una continua ricerca portata avanti attraverso le contraddizioni del presente. Un presente storico, collettivo più che temporale. Fatto di individui in conflitto, in una lotta di potere che si estende alle nazioni e ai continenti ma che si riverbera anche nelle relazioni umane. Come l’amore: onnipresente e tumultuoso, vissuto al di fuori delle pressioni di genere, sociali o ideologiche. Un’indagine che rifiuta l’identico, ma immersa nel diverso per scoprirsi continuamente mutata.
Questo testo bifido, strutturato come un reportage di viaggio, cerca di descrivere il caos dell’esistenza che sfugge a ogni definizione. La scrittura diaristica e visiva non è mai lineare; l’unico ancoraggio è la classificazione temporale, ma il pensiero è contradditorio, non partecipa alle logiche del tempo.
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